Il tuo sito web è nato, finalmente è online! E adesso?
Ok abbiamo messo su il nostro bel sito web, detto tra noi una faticaccia, perché anche se lo hanno realizzato per noi star li a cercare di tirar fuori dei contenuti non è proprio sempre così semplice come si crede. Adesso ci mettiamo li buoni, buoni ad aspettare. Un giorno, due, tre…. Ma perché non succede niente? È così bello!
Se sei anche tu tra quelli che non riescono proprio a capire perché il tuo sito non ti porti risultati, credo sia arrivato il momento di fare una buona analisi e approfondire alcuni aspetti che spesso ci sfuggono.
Partiamo da un concetto essenziale: i fattori chiave di un sito di successo sono dipendenti al 60/70% dal contenuto del sito, al 20% dalla qualità del sito, 10% da promozione dei contenuti con campagne a pagamento e non.
5 Fattori chiave ci possono aiutare ad avere un sito di successo!
1. Un sito di successo sa come combattere il bounce rate
Cos’è il bounce rate? Il termine è onomatopeico e ricorda una palla che rimbalza, in inglese si dice bounce. Quindi è un parametro che misura dopo quanto tempo un utente lascia il nostro sito rimbalzando altrove. Una sorta di conto alla rovescia che parte da quando apre la pagina web a quando la abbandona.
Un utente che va subito via dal nostro sito è un potenziale cliente perso.
Il navigatore che visita il sito lo lascia ancor prima di leggere?
Cerca di capire dove sono le informazioni e come navigarlo e poi va via?
Scrolla la pagina e poi legge?
Cosa fa quando approda sul sito?
Cosa lo fa allontanare dal nostro sito web?
E soprattutto come facciamo ad evitare che scappi appena entra e vede la pagina web?
Porsi queste domande ci aiuterà a migliorare il nostro sito per portarlo ad esser non più un bellissimo quadro, ma uno STRUMENTO!
2. Ottimizzare l’aspetto grafico per ottenere un sito di successo
Partiamo da un pò indietro e consideriamo colui che visita il nostro sito come un vero e proprio ospite a casa nostra. Ciò che facciamo quando ospitiamo qualcuno è cercare di metterlo a proprio agio, mettiamo a disposizione ciò che abbiamo, offriamo da bere o da mangiare, insomma cerchiamo di farlo sentire a casa! Solo così siamo certi che tornerà a trovarci.
Ma come facciamo sentire a casa chi naviga il nostro sito? Non lo vediamo direttamente quindi abbiamo bisogno di una sorta di telecamera che registri cosa fa quando entra. Questo ci potrebbe aiutare a capire se scappa subito, si accomoda ma non è a suo agio, se resta a lungo e gira “per casa” ecc… Con queste registrazioni sapremmo cosa cambiare affinché i prossimi “ospiti” siano coinvolti e deliziati dall’esperienza di utilizzo di “casa nostra”. Bene la nostra simbolica telecamera esiste, è un software molto utilizzato e si chiama mappa di calore.
a. Le Heatmaps. Che cos’è una mappa di calore del sito Web e come può aiutarti?
Avete mai visto un termografo? In sostanza è un termometro che misura quali sono le aree più fredde di un ambiente. Lo fa graficamente “mappandole” in base alla loro temperatura. Usa i colori per farlo, il blu sta per freddo ed il rosso il caldo, le zone intermedie passano da un viola all’arancione. Si segue una termometro grafico per capire dove isolare l’ambiente. Sotto ne vedete una foto.

Ebbene le mappe di calore fanno la stessa cosa con la vostra pagina web, ma questa volta non per isolare l’ambiente ma per capire dove cade l’occhio del vostro visitatore e cosa fa quando entra nel nostro sito.
Le mappe di calore dei siti Web visualizzano gli elementi più popolari (caldi) e impopolari (freddi) di una pagina Web utilizzando i colori su una scala dal rosso al blu.

Mettendo in relazione il tempo di permanenza sulla pagina con i dati relativi all’utilizzo della stessa (scroll della pagina, click su pulsanti, navigazione, accettazione o rifiuto dei pop up, abbandono rapido del sito ecc…) si può capire cosa non va nel lavoro che abbiamo svolto e cosa è possibile fare per migliorare per meglio coinvolgere il nostro potenziale cliente.
La nostra Heatmap traduce in formato grafico una grande mole di numeri e statistiche. Per fortuna è semplice da utilizzare sebbene per tradurre le informazioni il software fa un grosso lavoro!
Le Heatmaps in commercio registrano i dati rilevati dopo la pubblicazione delle pagine inserendo del codice di monitoraggio nel nostro sito. Software come Hotjar e Smartlook, sono un’ottimo punto di partenza ed un buon investimento.
Le mappe di calore necessitano in ogni caso di una guida all’utilizzo, se non si conoscono aspetti che scendono in profondità nella psicologia, nel design e nell’usabilità della pagina vista come strumento per informare e informarsi, difficilmente riuscirà a trarne vero vantaggio. La mappa di calore è solo uno strumento: può aiutare molto, ma poi ci devi metter la tua testa per capire cosa fare! In realtà sono aspetti che possono apprendere tutti, ma richiedono un po’ di impegno. Un sito di successo non si ottiene in automatico con l’attivazione delle heatmaps.
Come possono aiutarci?
Le Heatmaps ci possono aiutare soprattutto se abbiamo un bounce rate elevato e reputiamo che questo sia ragione del nostro insuccesso.
Attenzione: Non tutti i bounce rete elevati sono un aspetto negativo, in alcuni casi pagine molto brevi o contenuti di veloce lettura possono ad esempio avere un elevato bounce rate, ma se non usiamo tool per le Heatmaps non possiamo sapere con certezza cosa stia accadendo.
Se vuoi approfondire: Esistono diversi tipi di Heatmaps. Sappi che le Heatmaps sono dei software veri e propri che conservano dati e informazioni e, tramite dei parametri preimpostati, li mettono in relazione tra loro. Se vuoi capire come meglio utilizzarle leggi quest’articolo. Per il bounce rate invece vai qui.
➡ Ecco alcuni aspetti da tenere presenti quando disegni il tuo sito:
- Crea una struttura intuitiva da navigare! Costruisci un percorso guidato in cui chi arriva si senta “il pilota pure essendo il passeggero”!
- Abbi molta cura di impostare con attenzione l’ordine dei contenuti in una pagina. Presta attenzione all’ordine logico e all’organizzazione, distribuendo in modo schematico e chiaro ciò che scrivi. Usa senza abusarne immagini, titoli, elenchi, link, tabelle.
- Colori e organizzazione svolgono un ruolo essenziale quindi tieni conto dell‘aspetto psicologico (i colori influenzano molto le reazioni) e organizzativo dei colori utilizzati cioè rimani coerente con quelli già presenti nel tuo tema. Non esagerare scegli massimo tre /quattro colori prioritari, troppo colore distoglie dal contenuto.
- Ricordati di collegare le risorse interne e esterne per dare un’informazione coerente ed esaustiva! Ogni impostazione grafica genera un’aspettativa e un’emozione, per questa ragione l’organizzazione dei contenuti in tutto il sito diventa essenziale per la riuscita di un sito web. Crea quindi prima la tua mappa dei contenuti e poi il design del sito!
b. La psicologia umana
Altri due fattori entrano in gioco: la psicologia e la fisiologia umana.
Per fisiologia intendo indicare caratteristiche / atteggiamenti che il nostro corpo inconsapevolmente tende a farci assumere.
Ad esempio contenuti studiati per un’utenza ipovedente devono esser strutturati con particolare attenzione a dettagliare i testi e la punteggiatura, come pure a indicare una didascalia per le immagini. In generale prediligo farlo sempre e comunque, è un gesto di rispetto ed inclusione.
Un altro esempio pratico è la differenza tra un destrimano e un sinistrorso.
Un sinistrorso per esempio potrebbe prediligere visionare in prima istanza l’angolo alto a destra di una pagina perché si visiona prima ciò che l’occhio opposto alla mano dominate vede. Qui parliamo di frazioni di secondi ovviamente che però sul web contano.
Quindi se ad esempio vendiamo articoli specifici per sinistrorsi useremo questo a nostro vantaggio. C’è una vasta letteratura in materia, qui trattiamo solo un aspetto superficiale per ragioni di tempo.
Intendo dire anche che nello studiare l’organizzazione dei contenuti in modo professionale valutiamo anche l’utenza che dovrà visionare il nostro sito e le sue tendenze in termini di psiche e atteggiamento. Quindi anche i colori risultano determinati e saranno coordinati con il tema che trattiamo.
3. Un sito di successo è veloce e responsive
➡ Come si ottimizza un sito?
Ci sono due tipi di ottimizzazione da fare per velocizzare il sito, ma la più importante è quella tecnica.
Qui mi dispiace ma non riesco ad esser proprio semplice nella spiegazione, ma ce la metto tutta.
L’aspetto tecnico prevede la scelta di un buon server su cui “hostare”, cioè fare ospitare il tuo sito, e di solito non è mai economico.
Il costo delle infrastrutture di ultima generazione non possono che tradursi in hosting con un valore prezzo/qualità equilibrato, ma davvero raramente economico.
Infatti i costi di acquisto non sono mai del tutto ammortizzati se il prezzo resta alto, per dirla da imprenditori se compri un macchinario e speri di ammortizzarne il costo mantieni un prezzo adeguato a farlo, diventa impossibile se non lo fai.
Per chi fa hosting l’acquisto di hardware è quasi un flusso continuo (a meno che non rivenda servizi di web farm, ma non entriamo nel merito), pertanto se mantiene prezzi bassissimi o offre scarsa qualità o mette un sacco di siti sullo stesso server. Nella seconda ipotesi si traduce in problemi al sito e latenza di rete. Se volete capirci di più sulla latenza di rete vi rimando all’ottimo articolo di Kinsta a tal proposito.
Hosting professionali includono una serie di caratteristiche come certificati di sicurezza, una banda di connessione buona, assistenza tempestiva, backup automatici, mail, cache ecc…
Dopo averlo scelto si dovrà ottimizzarlo il server, alcuni servizi prevedono l’ottimizzazione del server già impostata per semplificare il lavoro ai clienti, visto che molti non sono esperti.
La seconda ottimizzazione tecnica si fa sul sito stesso, cercando di mantenere le pagine abbastanza leggere in termini di peso. Insomma si mettono “a dieta le pagine” in modo che pesino pochi mega. Inserendo pochi elementi interattivi (javascript) nella pagina e/o ottimizzando quelli presenti.
Si fanno scelte strategiche anche dal punto di vista delle immagini da inserire in un articolo. Il lavoro ottimale prevede di ottimizzare le immagini prima del caricamento.
La velocità di apertura e la qualità di visualizzazione delle pagine web su tutti i dispositivi sono punti chiave per il successo di un sito.
Se usate Cms come WordPress non dovrete preoccuparvi troppo di creare immagini di dimensioni diverse per ciascun dispositivo perché questo lavoro è automatizzato, dovrete però prendervi la briga di non caricare file troppo grandi in termini di pixel. Una volta caricate le immagini è possibile capirne la dimensione nella media library.

La scelta del tipo di font e della sua grandezza è altrettanto rilevante.
La presenza di Font Google può in alcuni casi appesantire la pagina. Si adoperano in quel caso alcuni stratagemmi per sopperire.
Inoltre la grandezza del carattere sui dispositivi mobili può precludere la lettura del testo che si rimpicciolisce parecchio e diventa difficile da fruire. Per questo i miei siti vengono ottimizzati sempre visualizzando i risultati su diversi dispositivi.
Se vi do indicazioni generiche e non dettagliate è perché queste operazioni sono frutto di esperienza, infatti ogni sito web va ottimizzato in modo differente, non ce ne sono mai due uguali, per cui si prevede un’infrastruttura hardware e un’ottimizzazione specifica per ciascuna applicazione web (quindi sito).
4. Il monitoraggio e l’aggiornamento di un sito per raggiungere il successo
IL MONITORAGGIO
- Come faccio a sapere se il mio sito web sta avendo dei problemi? Come faccio a capire come interagiscono i navigatori che approdano sul mio sito?
Per migliorare un sito web o sapere come sta andando come molti già sanno abbiamo bisogno di tool esterni che ci diano informazioni.
Google ci viene incontro mettendo a disposizione il suo Google Analytics.
È un tool professionale che fornisce diverse opzioni per monitorare al meglio gli accessi al sito al fine di correggere il tiro e adeguare sempre più il sito alle preferenze degli utenti.
Ci sono moltissimi tool altrettanto validi ma il mio preferito resta Analytics.
Ho però l’abitudine di confrontare con altri tool i dati di modo da avere quante più informazioni possibili per correggere il tiro. Ho cominciato ad utilizzare da un po di tempo un tool integrato e molto semplice da capire nel back end del nostro sito per gli studenti. Lo preferisco perché non appesantisce il sito con codice inutile.
E’ gratuito si chiama Google Analytics for WordPress by MonsterInsights e lo poi scaricare qui.
Altro plugin estremamente semplice da usare e molto pratico è Google Site Kit che puoi scaricare qui.
AGGIORNAMENTO
- Ma che succede se tra un anno la tecnologia del tuo sito diventa inadeguata e vecchia?
Ahimè già dopo 6 mesi un sito web potrebbe diventare preistoria, il web è molto veloce! Certo dipende molto da come è stato costruito, ma in generale l’erosione della sua struttura è inevitabile.
Grazie a Dio ci vengono in contro gli aggiornamenti, che ci traghettano di qualche mese oltre i 6 e talvolta con un po’ di accorgimenti tecnici e migliorie si può arrivare anche a 1 anno e mezzo o 2.
Lo dico sempre agli studenti di aggiornate, aggiornate, aggiornate, solo così: evitate virus e attacchi Hacker, avete sempre la tecnologia più aggiornata e veloce, riuscite a non dover rifare il sito tra 6 mesi.
Oltre i due anni io sconsiglio di tenere un sito in piedi senza fare modifiche, e comunque di usare sempre le heatmaps per adeguarsi al momento modificando all’occorrenza il design, la disposizione delle informazioni e il contenuto.
Per i miei clienti prevedo un piano di assistenza mensile con un aggiornamento costante e assistenza continua in caso di problemi tecnici.
5. Valutare i seguenti fattori: attenzione, coinvolgimento, interazioni e conversione
Un sito di successo è in grado di catturare vera attenzione. Farsi ascoltare è un’arte, nemmeno tanto semplice. Ma mantenere l’attenzione è ancora più complesso!
La chiave per riuscirci è un buon piano marketing. Devi rispondere ad un’esigenza e non imporre un’esigenza. Questo lo spiego bene nelle mie consulenze.
Come coinvolgere e creare relazione con gli utenti utilizzando un sito web?
Supponendo che abbiamo ottenuto attenzione, adesso come facciamo a creare un legame, un coinvolgimento?
Ho visto moltissimi siti ancora senza un blog, o pagine / profili social senza un sito, questi sono errori madornali da evitare assolutamente! Un blog è uno strumento che riscalda il pubblico e democraticamente ti mette in condizione di creare relazioni.
I commenti ad un articolo infatti sono il punto di partenza per una relazione, e sono troppo spesso sottovalutati! Questo non avviene con i social dove invece ci si aspettano interazioni. A mio parere entrambe le piattaforme vanno sfruttate con sapienza ed appieno!
Quali strumenti possiamo usare per creare relazioni con gli utenti sul sito?
Pop up, pulsanti, form di contatto ecc… sono tutti strumenti validi da dosare con attenzione. Una persistente chiamata all’azione come l’apertura di 2 popup a pochi secondi dall’apertura della pagina possono infastidire.
Spesso si sottovaluta come questo possa esser irritante per chi utilizza un cellulare per navigare. Un pop up prenderà l’intera pagina e impedirà di continuare la lettura. A volte capita anche che siano impossibili da chiudere con il cellulare, quindi chiunque visiterà il sito con un dispositivo mobile lo abbandonerà senza leggere nulla.
Dal momento in cui sono stati resi necessari i pop up per la privacy cerco di non inserirne altri per non infastidire troppo.
Strumenti di richiesta mail per la newsletter o invio di materiale o invito ad eventi come Mailchimp sono dei validi alleati, facilmente integrabili con qualunque sito web e ottimi per lavorare sia sul coinvolgimento che sull’attenzione.
Suggerimento professionale
Ti stai domandando come portare un utente a diventare cliente? Le conversioni sono l’ovvia conseguenza di un lavoro ben fatto in ogni suo aspetto e di un piano strategico di marketing ben strutturato. Inutile dire che si sbaglierà lungo il percorso, ma non per questo dovremo fermarci. Basterà utilizzare i giusti strumenti per correggere il tiro.
Se hai bisogno di formazione in tal proposito il nostro programma può davvero aiutarti.
Chiedi una consulenza gratuita, ma affrettati il mio servizio di web coaching è a numero chiuso!
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