Contenuti duplicati

Oggi ho voglia di parlarvi di qualcosa che ha un valore enorme: Voi!

Avete tutti un potenziale enorme da esprimere! Lo state facendo? Sapete che siete uno spettacolo meraviglioso che non attende altro che di potersi palesare?

Eppure molti si bloccano, perché? …

 

Internet ed i retroscena del blocco dello scrittore

Perché creiamo contenuti duplicati?In particolar modo in scenari differenti dal reale le persone si “congelano” e cominciano a ripetere consuetudini per ricevere un like, un commento, una vendita, ect.
Così la Fabbrica dei Contenuti sforna milioni di ripetizioni di informazioni identiche o poco dissimili che affollano i motori di ricerca. Una fabbrica di contenuti duplicati, insomma…

Il fattore dell’aggregazione sociale è un elemento potentissimo che ci spinge ancora a rinnegare, o non dire proprio tutto o reinventare noi stessi pur di esser accetti. Inutile dire che questo diventa un punto di partenza per la perdita di individualità ed un forte fattore di stress ed isolamento.

In uno scenario, quello di internet e dei social media, dove hai la possibilità di un potenziale di contatto con milioni di persone, la disponibilità di possibili infinite connessioni con milioni di “amici”, diventiamo soli e limitiamo a noi stessi la possibilità di esprimerci davvero. Lo facciamo noi, nessuno ce lo chiede!…
Tutti, chi più chi meno, temiamo e agogniamo ad un giudizio; è un fattore ancestrale, lo stesso che ha reso Facebook una compagnia internazionale multimilionaria.

Sono queste le ricerche che Patricia Wallace – autrice di La psicologia di Internet e insegnante della Graduate School del Maryland University College che si occupa di psicologia delle relazioni e dell’apprendimento – ha sfogliato per mettere insieme una sorta di ritratto della nostra psicologia online, tracciata dai social network ma non solo. Perché Internet rappresenta un ambiente completamente nuovo per il comportamento e le interazioni umane

“Abbiamo avuto migliaia di anni di evoluzione per prendere confidenza con le interazioni umane in contesti faccia a faccia, ma appena due decenni per il mondo online diffuso su larga scala, ed ora è il luogo dove si svolge molta dell’interazione umana, con strumenti del tutto diversi – racconta Wallace –
Non solo manca il contatto faccia a faccia, ma c’è anche la distanza fisica, l’incertezza sul pubblico che ci vede e ci ascolta, la percezione dell’anonimato, la mancanza di un feedback immediato e gli strumenti di comunicazione che usiamo si basano principalmente su testo e immagini. Al tempo stesso Internet è un motore senza precedenti di innovazione, connessione e sviluppo umano”

 

BUONE NOTIZIE: PRENDENDONE COSCIENZA POSSIAMO USCIRNE E SFRUTTANDO QUESTO STRUMENTO POSSIAMO ESSERNE PROTAGONISTI E NON PIÙ ATTORI INCONSAPEVOLI!

 

Content Marketing: Perché è così difficile esprimersi?

Perché è così difficile esprimersi con originalità senza ripetere all’infinito concetti triti e ritriti di tutorial, spiegazioni, guide, massime, riprendendo informazioni e scopiazzando? È davvero stato detto tutto o possiamo ancora aggiungere qualcosa di nostro e esprimerci?

Ci hanno davvero costruito in serie o abbiamo ancora quella originalità che naturalmente le nostre esperienza, i nostri pensieri e i nostri geni hanno costituito in una individualità unica ed irripetibile? Se ovviamente siamo assolutamente unici perché temiamo di dimostrarlo?
Ho racchiuso il mio pensiero in pochi punti, elencando le possibili motivazioni in :

  1. Paura
  2. Convinzioni errate (bias cognitivi)
  3. Incompetenza

In questo articolo parlerò della Paura, tratterò gli altri temi più avanti in questo blog.
Le caratteristiche personali aiutano alcuni individui ad avere una certa facilità di espressione, ma credo che con l’esercizio tutti possano ottenere dei buoni risultati.

Alcune persone riescono ad usare il pensiero “laterale” comunicando in modo naturale tutto ciò che assimilano e apprendono, riuscendo in questo modo ad esser sempre originali e trovare sempre uno spunto di riflessione nuovo. (Sotto un video che spiega il pensiero laterale, cerca tu di trovare il nesso con ciò che sto cercando di spiegarti usando le tue capacità deduttive)

Tendenzialmente sono persone che relazionano le informazioni tra loro e per ogni nuovo dato acquisito si domandano: “Come può essermi utile questo?”

Altre si esprimono perché devono farlo, quindi i contenuti diventano non più l’opportunità di esprimersi ma l’obbligo di fare il compitino per render efficace il loro investimento marketing.

Cosa c’entra ad esempio la psicologia applicata alle nostre paure di rapportarci a chi ci ascolta online? Come abbiamo visto la paura ha qualcosa a che fare con tutto questo, approfondendo l’argomento ho trovato il video che vedi qui sotto, che si sofferma su alcuni aspetti delle cure rivolte a pazienti affetti da qualche trauma, ma si apre anche a spiegazioni profonde di ciò che ci frena dall’esprimere noi stessi appieno.

Strano a dirsi ma la possibilità di esprimerci, di tirar fuori davvero tutto il nostro potenziale ci spaventa. È più confortevole non esporsi e semplicemente ripetere quanto già detto da altri, creando degli pseudo contenuti duplicati nella convinzione che questa zona di confort ci nasconderà dal giudizio altrui, convinzione che ben presto si rivela falsa.

Questo è direttamente collegato a ciò che si vede online nei contenuti di tantissimi siti.

Un imprenditore che abbia voglia di avere successo, non può esimersi dal capire che il primo lavoro da fare è su se stesso e sulla sua mentalità.
Se infatti pensi male, agirai male, vivrai male, comunicherai male ed infine non avrai successo.

I nostri bisogni primari ci spingono a creare contenuti duplicati?

Nella famosa Piramide di Maslow, il bisogno di appartenenza si colloca addirittura al terzo gradino, subito dopo il bisogno di sicurezza. Questo rende evidente quanto possa esser forte la paura degli altri, la paura del loro giudizio. Temiamo di non venire accettati per via del nostro aspetto fisico, delle nostre origini, del nostro livello di educazione, del nostro lavoro, della nostra età, etc.

Ognuno di noi teme di venir giudicato su un aspetto piuttosto che su un altro, alla base di tutto c’è il timore dell’umiliazione, dell’esclusione dal gruppo, dell’emarginazione. Un timore ancestrale che deriva dai nostri avi riunitisi in gruppi per proteggersi dalle aggressioni esterne, ecco perché è così importante sentirsi approvati.

La paura (e tra queste il timore del giudizio degli altri) è una delle 4 motivazioni per cui procrastiniamo e spesso procrastiniamo proprio quelle scelte più importanti per la nostra vita, le scelte che ci permetterebbero di vivere i nostri sogni nel cassetto.

La piramide dei bisogni di Maslow

“Niente e nessuno può farti sentire inferiore, a meno che tu non glielo consenta.”

E. Roosevelt.

Ok allora che cosa vuoi dire al mondo? Perché ciò che hai da dire sul tuo lavoro, su quello che sai, ciò che devi dire di originale può aiutarti ad esser letto dal destinatario dei tuoi contenuti?

Semplicemente la tua paura di giudizio sta ostacolando il tuo percorso verso il successo e togliendoti l’opportunità di ricevere i commenti negativi che ti servono per migliorarti; chiaro che non starai dietro a tutti quelli che dicono qualcosa di negativo, ma alcune critiche sono vero pane per un’azienda.

Cosa fare allora da domattina? Quando fai marketing chiediti che problema risolvi non concentrandoti sul problema, ma sulla persona a cui lo risolvi, vedrai che a quel punto comunicare sarà molto più semplice e naturale.

E di sicuro non ti ritroverai a scrivere ancora una volta contenuti duplicati, ma comunicherai qualcosa di nuovo e di tuo.

Cito: “Il mio sogno è focalizzarmi così tanto sui miei clienti da non dover mai più far marketing, perché un cliente soddisfatto è la miglior campagna di acquisizione.”
Credo questo sia la chiave per giustificare ogni sforzo, non solo un ritorno di revenue o di popolarità, ma la soddisfazione di aver aiutato qualcuno, di aver fatto qualcosa di buono. Partendo da questo presupposto ogni comunicazione fatta on line, ogni contenuto che elaborerai per la tua azienda, avente per scopo ultimo il marketing, sarà anche originale e autentico.

Se, nonostante il tuo impegno, ti trovi in difficoltà nell’adottare questo tipo di atteggiamento, forse un buon business coach può aiutarti!

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