Nei miei 15 anni di esperienza con la creazione di siti web, mi ritrovo spesso a dover affrontare dei problemi di SEO tecnica e mi sono resa conto che alcuni sono sempre presenti.
O almeno, ce ne sono alcuni che ritrovo con molta più frequenza rispetto ad altri.
In questo articolo vorrei spiegarti quali sono i 12 errori più comuni e come prevenirli oppure come risolverli quando si presentano.
La lista che segue non è una lista definitiva e completa di tutti i problemi SEO che potresti avere sul tuo sito, però sicuramente ti aiuterà a ottimizzarlo.
Che cos’è la SEO Tecnica
La SEO Tecnica include tutte le ottimizzazioni che permettono ai motori di ricerca di scansionare correttamente il tuo sito e consente ai visitatori di avere una buona esperienza di navigazione fra le tue pagine.
Definita SEO Tecnica perché spesso richiede l’intervento di pezzetti di codice standard e una conoscenza approfondita della struttura del sito e del CMS che stai utilizzando. Alcune cose sono però alla portata di tutti, quindi non è difficile lavorarci anche se non sei un programmatore.
Fanno parte della SEO tecnica aspetti come la velocità di caricamento della pagina, un buon internal linking (collegamenti fra le pagine del sito), usabilità e facilità nel reperire le informazioni, struttura del sito…
Gli errori di SEO Tecnica possono avere notevoli conseguenze sul posizionamento del tuo sito, anche se hai fatto un lavoro eccellente con le parole chiave e hai contenuti di qualità spettacolare.
Ecco quindi cosa devi tenere sotto controllo.
Configurazione sbagliata di https
Un errore molto comune è configurare in modo errato o parziale il certificato SSL sul tuo sito.
Assicurati di installare il certificato correttamente dalle impostazioni del tuo hosting. Se la tua area utente lo consente, attiva la forzatura HTTPS. Questo farà sì che tutti gli URL http vengano automaticamente reindirizzati a https.
Se non è possibile, allora puoi affidarti ad un pratico plugin WordPress chiamato Really Simple SSL.
Per utilizzarlo, devi comunque attivare il certificato SSL sul tuo hosting. Attiva poi le funzionalità del plugin per usare https in tutto il sito senza problemi.
Trovi le impostazioni nel menu di WordPress Impostazioni / SSL.
Ricordati poi di controllare i link già presenti su Google e verificare che siano già correttamente indirizzati all’https. Se non è così dovrai lavorare di reindirizzamento tramite un plugin specifico. Rank Math ha questa funzionalità, ma ce ne sono anche altri.
Un altro metodo per non far approdare i navigatori su una 404 è il reindirizzamento tramite il file htacces che è sempre presente nei file del tuo hosting nella cartella public_html.
Controlla che ci sia inserito questo codice, se non c’è dovrai inserirlo e salvare:
RewriteEngine On
RewriteCond %{HTTPS} off
RewriteRule ^(.*)$ https://%{HTTP_HOST}%{REQUEST_URI}
Una volta inserito controlla il funzionamento. Si tratta di un file utilizzato dal server per far funzionare il tutto.
In caso di problemi di visualizzazione del sito, cancella quello che hai inserito e contatta l’assistenza hosting, quindi niente paura!
Configurazione sbagliata del file robots.txt o file mancante
Il file robots.txt dice ai motori di ricerca quali sono le pagine del tuo sito che possono o non possono scansionare. È composto da semplici stringhe (righe di codice) che comunicano se è permesso o meno ai crawler di analizzare un determinato URL o una cartella del sito.
Per esempio, la stringa Disallow: /area-riservata indica che nella sezione iltuosito.it/area-riservata/ i motori di ricerca non dovrebbero effettuare analisi.
La ragione principale per non permettere l’accesso a certe aree del sito è soprattutto di sicurezza del sito stesso, ma anche far approdare gli utenti nu pagine non navigabili o private.
Qui alcuni esempi:
- Prevenire il crawling di contenuti duplicati;
- Mantenere le sezioni di un sito private (ad es., il tuo sito di staging);
- Prevenire la scansione delle pagine di risultato di ricerca interna del sito;
- Nascondere Aree membri riservate per utenti a pagamento
- Prevenire il sovraccarico del server;
- Prevenire a Google dallo sprecare “crawl budget.”
- Prevenire immagini, video, e file di risorse dall’apparire nei risultati di ricerca di Google.
Se usi un plugin come Rank Math, il file robots.txt verrà generato automaticamente con tutte le impostazioni corrette.
La sezione relativa al robots.txt si trovano nel menu di WordPress Rank Math / General Settings / Edit Robots.txt.
Se hai bisogno di generare automaticamente un codice da inserire nel robots.txt per impedire l’accesso ad aree specifiche o per altre ragioni ti consiglio questo strumento.
Copia il testo ed incollalo con attenzione in Rank Math oppure sul file presente nel tuo hosting.
Ricordati di seguire esattamente la punteggiatura originale e non scrivere tutto su una sola riga.
Sitemap mancante o non correttamente configurata
La sitemap in formato XML è un file che comunica ai motori di ricerca quali sono le pagine del sito (ma anche le immagini e gli altri tipi di file) che vuoi indicizzare.
Il motore di ricerca sarà quindi agevolato nella scansione del sito: anziché esplorarlo completamente alla ricerca di tutto ciò che contiene, gli basterà semplicemente leggere l’elenco delle risorse.
Per creare una sitemap puoi affidarti anche in questo caso a Rank Math: la genererà in automatico e includerà solo le pagine da indicizzare. Se, per esempio, escludi dalle impostazioni di Rank Math l’indicizzazione dei tag, questi non compariranno in sitemap.
In generale tutti i plugin per la SEO hanno inclusa questa funzione, solo che trovo che questo renda le cose molto più semplici.
Puoi configurare la tua sitemap con Rank Math andando su Rank Math / Sitemap Settings e qui trovi anche il suo URL. Copialo e incollalo nella Search Console, all’interno della sezione Sitemap (vedi punto 8 di questa guida).
La Search Console è uno strumento indispensabile per rilevare i problemi di SEO Tecnica. Se non l’hai già fatto, collega subito il tuo sito alla piattaforma!
Errori nei canonical URL e contenuti duplicati
I contenuti duplicati sono uno dei più grandi problemi di SEO tecnica. Essi si generano non perché tu scrivi due articoli uguali, ovviamente, non è che ti dimentichi di aver pubblicato un contenuto e quindi lo riscrivi!
Si tratta di contenuti che si generano in automatico in determinate condizioni.
Ad esempio, metti che hai un e-commerce con vari prodotti e varie categorie. Supponi che il tuo prodotto “Agenda 2022” si trovi sia nella categoria Ufficio sia nella categoria Scuola. Il risultato sarà che si creeranno in automatico due URL:
iltuosito.it/ufficio/agenda-2022
iltuosito.it/scuola/agenda-2022
Per Google si tratta di due pagine diverse, ma con lo stesso contenuto, e quindi lo interpreta come duplicato.
Per evitare che questo si verifichi, dovrai aggiungere un URL canonico, cioè indicare ai motori di ricerca quale dei due URL deve essere considerato come principale e quindi deve essere indicizzato.
E ancora una volta Rank Math ci dà una mano: basta indicare l’URL canonico nell’apposito campo.
Errori di reindirizzamento in link interni o esterni
Quando modifichi o cancelli l’URL di una pagina o un articolo già pubblicato, è importante che crei un redirect dal vecchio indirizzo al nuovo, altrimenti si verificano errori 404 che a Google non piacciono affatto.
Il problema è quando fai più modifiche nel corso del tempo e magari fai confusione con i redirect.
Fra i problemi di SEO tecnica più fastidiosi ci sono proprio gli errori di reindirizzamento, in particolare quelli che riguardano redirect “infiniti”.
Può capitare, infatti, che reindirizzi l’URL A all’URL B, e poi anche l’URL B all’URL A, creando così un loop (successione reiterata di istruzioni compiuta nell’elaborazione di istruzioni) che fa letteralmente impazzire il server.
Ti è mai capitato di visualizzare l’errore “ERR_TOO_MANY_REDIRECTS” o “Questa pagina non reindirizza in modo corretto”? Probabilmente è proprio ciò che è successo.
Verifica se hai impostato correttamente i tuoi redirect. Potresti averli creati con un plugin per la SEO come Rank Math, Yoast SEO o All In One SEO, ma anche dalle impostazioni del server o nel file .htaccess.
Nella sezione Rank Math / Redirections, per esempio, trovi tutti i redirect esistenti e puoi crearne nuovi. Ma anche altri plugin SEO hanno questa funzionalità.
Uso incorretto dei redirect 301 e 302
Rimanendo in tema di redirect, assicurati anche di aver creato il tipo corretto di reindirizzamento.
Il redirect 301 è uno spostamento permanente di una pagina. Ciò significa che il vecchio URL non verrà mai più pubblicato.
Il redirect 302 è uno spostamento temporaneo di una pagina. Ciò significa che per il momento il vecchio URL non esiste più, ma tornerà disponibile in futuro.
Se pensi che un URL prima o poi ritornerà ad essere pubblicato, usa quindi il redirect 302.
Versioni multiple della homepage (http/https)
Quando la tua home page è visibile sia con protocollo http che con protocollo https, si è verificato un problema nella configurazione del certificato SSL.
Dovresti fare in modo che solo la pagina https sia visibile, mentre chi dovesse digitare http verrà reindirizzato alla pagina https.
Per risolvere questo problema, assicurati che la configurazione del certificato SSL sia corretta, come spiegato nel punto 1 di questa guida. Inoltre, dalla tua Bacheca di WordPress vai nella sezione Impostazioni Generali e inserisci https nei campi “Indirizzo WordPress” e “Indirizzo sito”.
Il sito non è indicizzato correttamente
Come mai alcune pagine del tuo sito non esistono nell’indice di Google?
I motivi possono essere diversi. Prima di tutto, hai creato la sitemap? E l’hai inviata a Google?
Per creare la sitemap, usa Rank Math o un altro strumento di SEO per WordPress (Yoast SEO o anche Google XML Sitemap).
Poi vai nel tuo account Search Console e, nella sezione Sitemap, inserisci l’URL della tua sitemap.
L’indicizzazione delle pagine non è un processo immediato al momento della pubblicazione, perciò se noti che alcune tue pagine non sono indicizzate potrebbe essere semplicemente necessario ancora qualche giorno.
Se vuoi accelerare il processo, inserisci l’URL nella sezione Analizza URL della Search Console, quindi clicca sul pulsante di richiesta indicizzazione.
Google prenderà in carico la richiesta e procederà al più presto all’inserimento dell’URL nel suo indice.
Mancano i tag ALT
Ecco uno degli errori di SEO tecnica più sottovalutati: l’inserimento di immagini senza tag ALT.
O meglio, ALT è un attributo del tag IMG, è una breve descrizione che indica ai motori di ricerca che cosa rappresenta un’immagine.
Aggiungi sempre l’attributo ALT alle immagini del tuo sito, a meno che non si tratti di semplici figure decorative come cornici o separatori (in questo caso non è importante).
Se riesci ad inserire in questa descrizione anche le parole chiave per te importanti, otterrai dei vantaggi in termini di posizionamento.
Tieni presente che Rank Math ha una funzionalità per fare questo in automatico, ma devi dare un nome corretto a tutte le immagini per farlo funzionare a dovere. Io preferisco farlo manualmente per avere maggiore controllo. Ma se preferisci puoi farlo in automatico.
Link rotti
I broken link sono un altro problema di SEO tecnica piuttosto antipatico. Se il tuo sito genera errori 404, Google si stufa di stare a scansionarlo e quindi lascia perdere, facendoti oltretutto calare di posizioni.
Verifica sempre se ci sono link rotti sul tuo sito. Potrebbero riguardare sia pagine interne del sito che pagine esterne, cioè verso altri siti.
Con il plugin Broken Link Checher avrai una lista di tutti i link rotti sul tuo sito e direttamente da qui potrai correggerli, modificando l’URL oppure scollegando il link.
Trovi le sue impostazioni nel menu di WordPress Impostazioni / Link checker.
Sito lento e Core Web Vitals
La velocità di un sito web è fondamentale, così come la sua sicurezza, per ottenere un buon posizionamento. Un sito lento non verrà mai mostrato nelle prime posizioni di Google. In particolare, oggi ci sono dei parametri che Google tiene in considerazione e vengono chiamati Core Web Vitals.
Per scoprire di cosa si tratta, ti consiglio di leggere il mio articolo sui Core Web Vitals.
Ricorda che un ottimo hosting (come Serverplan) e un buon plugin per la gestione della cache (come WP Rocket) possono fare miracoli!
Sito non responsive
Infine, tra i problemi di SEO tecnica più penalizzanti c’è la scarsa attenzione verso la versione mobile del sito. Un buon sito web che piace ai visitatori e anche a Google deve avere una versione mobile leggera, veloce e perfettamente funzionante.
Inoltre, le funzionalità del sito devono adattarsi a quello che è l’uso che se ne fa attraverso un dispositivo mobile e touch screen.
Il font deve essere sufficientemente grande e leggibile, non devono esserci elementi troppo grandi che “fuoriescono” dallo schermo, non devono esserci link troppo vicini fra loro che per cliccarne uno finisci per cliccarne un altro… e cose di questo tipo insomma.
Questi sono i 12 problemi di SEO tecnica con cui mi ritrovo a lottare in continuazione. Per fortuna, per ciascuno di essi c’è una soluzione pratica e solitamente non troppo complicata.
Hai avuto qualcuno di questi problemi e non riesci a risolverli?
Contattami e vediamo cosa posso fare per te!